Lisap Garden: La nostra scelta ecosostenibile

Risale al 2015 il progetto di realizzazione del Lisap Garden all’interno dell’insediamento produttivo Lisap. L’idea, fin da subito, è stata di realizzare un’area che rispettasse il principio fondamentale dell’ecosostenibilità e che, perché no, andasse a migliorare l’ambiente aziendale.

Il progetto prevedeva un’area di circa 5000 mq costituita da un frutteto immerso in un giardino a prato inglese. La sua realizzazione, però, è stata tutt’altro che semplice:

  • Si è dovuto prevedere un sistema drenante per evitare ristagni di acqua nel terreno dannosi per gli elementi vegetali.
  • Tutta la superficie delle aiuole è stata rivestita con un materiale intrecciato naturale e come pacciamatura è stato utilizzato uno strato di argilla espansa per proteggere le radici dagli sbalzi termici e per limitare la crescita delle erbe infestanti e il conseguente utilizzo di prodotti chimici.
  • Non di minor importanza è stata la progettazione dell’impianto di irrigazione delle aiuole costituito da un sistema ad ala gocciolante dove ad ogni pianta è dedicata un’irrigazione a goccia indipendente allo scopo di evitare inutili sprechi d’acqua.
  • Tutto il sistema di irrigazione è stato collegato ad una centralina metereologica che, grazie a dei sensori, posizionati in prossimità delle radici delle piante, rileva le condizioni meteo e l’umidità presente nel terreno stabilendo quando irrigare e in che quantità. Questi sensori consentono anche di valutare la concentrazione di ioni disciolti e quindi di stabilire il fabbisogno di fertilizzanti di ogni singola coltura.
  • Anche la scelta dei prodotti per la concimazione non è lasciata al caso; tutti i fertilizzanti infatti sono solubili in acqua.
  • È stata prevista, inoltre, una vasca di 1000 mq per la raccolta e lo stoccaggio delle acque meteoriche che vengono utilizzate per l’irrigazione evitando così l’utilizzo di acqua potabile.

Tutti questi sistemi, che al momento della progettazione sembravano avanzati, oggi, nelle aziende 4.0, sono diventati estremamente attuali.

Anche nella scelta delle essenze nulla è lasciato al caso; sono state scelte varietà resistenti ai parassiti e con periodi di maturazione differenti in modo da garantire la presenza di frutti sulle piante per un periodo di tempo più lungo.

Tra le essenze messe a dimora possiamo annoverare susini, albicocchi, meli, peschi, ciliegi, mandorli, nespoli, cachi, noccioli, frutti di bosco, agrumi, ulivi e gelso bianco. In totale sono all’incirca 500 le piante inserite.

Naturalmente, visto lo spirito di ecosostenibilità, il sistema di coltivazione è di tipo biologico. Si cerca di limitare il più possibile l’utilizzo di prodotti fitosanitari optando, nel caso di necessità, solo per quelli ammessi nelle colture biologiche.  Si lotta contro i parassiti avversi mediante operazioni agronomiche che mantengono la pianta più sana, ovvero si introducono insetti utili che impediscono il proliferare di quelli cattivi e si utilizzano funghi che impediscono l’insediamento di quelli dannosi rendendo la pianta meno vulnerabile alle malattie.